| Ai piedi delle Serre, nella parte settentrionale di Poggio al Quercione, si trovano i ruderi del Castello di Pietra da cui si domina tutta l’alta valle del fiume Bruna e le sue dolci campagne. Le fonti scritte non forniscono notizie relative a Pietra per tutto l’alto medioevo, anche se la conformazione e favorevole posizione rispetto alla viabilità del sito farebbero pensare all’esistenza di un insediamento.
Del castello se ne parla dal 1067, quando venne coinvolto nel patto tra Aldobrandeschi e senesi per il commercio del sale. La grande famiglia feudale dette inizio all’opera di monumentalizzazione dell’area sommitale. Furono realizzati una torre quadrata e un piccolo recinto. In un secondo momento la torre fu in parte distrutta ed adibita a cisterna. Verso la fine del XII° secolo, l’intero pianoro sommitale, e forse anche quello inferiore, furono chiusi da un muro difensivo munito di una torre circolare sul lato nord-ovest della collina. L'intervento coinvolse anche l’area della prima fortificazione che venne ampliata creando un palazzo decentrato nell’angolo sud-est.
Il passaggio di consegne fra la famiglia degli Aldobrandeschi a quella dei loro vassalli Pannocchieschi, avvenuta circa alla metà del XIII° secolo, ebbe ripercussioni anche sul piano architettonico, oltre che politico causa la crescita esponenziale dei contrasti con il comune di Siena. Molti ambienti del cassero furono ristrutturati con largo uso di laterizi, interventi ancora oggi riconoscibili.
Nei primi decenni del Trecento i tentativi da parte dei comuni di Massa Marittima e Siena di inserire il castello di Pietra all’interno delle rispettive aree di influenza, divennero sempre più pressanti, portando ad una progressiva diminuzione del potere Pannocchiesco. Ben presto, nella seconda metà del XIV° secolo, iniziò il declino di Pietra, in concomitanza con l’affermazione di famiglie senesi quali i Tolomei e i Malavolti. Il completo abbandono del castello è documentato già dal 1413. |
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