ProdSA214 Abba e mele_ABBATU

identificazione
prodSA214
Abba e mele_ABBATU
P3 Sardegna
Miele e prodotti dell'alveare
zona
Sardegna
Regionale
Il Territorio della Sardegna
altre info
E' un decotto di miele e polline che si ottiene dalla cottura prolungata del favo contenente miele e polline, con l'aggiunta di scorze di arancia o limone. Si tratta di un derivato del miele strettamente legate alle modalità di conduzione dell'alveare nell'antichità le cui modalità di produzione tradizionali seguono diverse fasi di lavorazione. Al gusto il prodotto evoca sentori speziati con note di torrefazione e caramellato. Una nota acida ben si armonizza con la base dolce. Ha una persistenza lunga e gradevolmente amara. Tradizionalità, notizie e storia, curiosità. L'abbamele è uno dei più antichi prodotti gastronomici della cultura rurale della Sardegna. Da tempi immemorabili l'Abbamele è prodotta in tutta la sardegna con metodi produttivi che facevano riferimento all'apicoltura tradizionale esercitata con "is casiddus" bugni villici. L'utilizzo del casiddu in sughero è ragionevolmente effettuata a partire dal periodo mpunico (500 A.C.) ma certamente già il popolo nuragico raccoglieva i favi di miele dagli alveari selvatici costruiti dalle api nelle rocce e nelle "Tuvas" (tronchi cavi di alberi). Il prodotto viene utilizzato nella cucina locale per insaporire primi piatti e pietanze e nella preparazione di dolci.
Ricetta tradizionale. Si effettua la spremitura delle bocce di cera contenenti il 20-30% di miele che si conserva in appositi recipienti. Nei giorni immediatamente successivi alla smielatura, i favi contenenti miele residuo e polline, vengono immersi in acqua calda (circa 50°C), in modo che l'acqua sciolga tutto il miele ancora contenuto. Quando l'acqua è tiepida, con un mescolatore o con le mani, si cerca di disfare tutti i grumi di cera e polline. La cera affiorante viene quindi spremuta ulteriormente e conservata in appositi contenitori. L'acqua rimanente dalla fase precedente viene filtrata, ad esempio con un panno di lino, almeno due volte, e quindi sistemata in una caldaia idonea assai capiente. Qui inizia la bollitura di raffinazione. Durante quest¿operazione di "concentrazione" vengono aggiunte bucce d'arancia o di limone tagliate finemente, e si eliminano le impurità che risalgono sulla superficie. Il contenuto della caldaia diventa a poco a poco sciropposo e deve essere tenuto in continuo movimento per evitare che si attacchi sul fondo e si caramellizzi, prendendo così ¿odore di fumo¿. Il colore diventa sempre più scuro e il sapore sempre più dolce per via della concentrazione. Quando il liquido assume una consistenza simile a quella del miele, il riscaldamento viene interrotto, la caldaia depositata in un luogo appartato e lasciata intiepidire prima di procedere all'invasettamento dell'abbamele così ottenuto.
Nessun elemento.
Nessun elemento.
ItinerarioAzioni
SA000 Camineras del Nuorese e dell'OgliastraProd-Itin:695
Nessun elemento.
Nessun elemento.