| Dolce tipico di piccole dimensioni, si tratta di un biscotto dalla pasta dura e croccante di colore dorato. Le forme riproducono animali domestici stilizzati: uccellini, pecorelle, ochette, coniglietti, ecc., vengono ricoperti di glassa bianca decorata con fregi dorati o argentati. Tradizionalità, notizie e storia. Questo dolce, nella tradizione veniva preparato in occasione dei festeggiamenti Pasquali, per tale giorno, oltre al normale biscotto, si preparava anche una sua variante che prevedeva l¿aggiunta di un uovo fresco con la buccia, il tutto veniva poi cotto al forno e guarnito come detto prima. Si ottenevano così i ¿Coccoiedus cun s¿ou¿ o ¿Sangui¿ ossia biscotti con l¿uovo, che venivano offerti nella tradizione sarda, ai bambini come uovo pasquale. Da molti anni questo dolce, preparato anche dalle pasticcerie e dolcerie artigiane, viene prodotto per diverse ricorrenze e feste quali matrimoni, battesimi. Della ricetta esistono testimonianze verbali nonché scritte, essa può essere reperita in testi di gastronomia sarda, editi da oltre 25 anni. Istruzioni per l'uso e curiosità. Il dolce pronto può essere conservato per una settimana in luogo asciutto, senza che perda la sua originaria fragranza. |
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| Ingredienti. 350 g di farina di grano duro, 400 g di zucchero, 350 g di farina 00, 6 albumi, 6 uova intere e 6 tuorli, succo di limone, un cucchiaio di strutto suino, scorza di un limone. Preparazione. Biscotto: miscelare uniformemente i due tipi di farina e disporre la miscela a fontana, aggiungere le uova e mescolare lentamente, quindi lavorare manualmente l¿impasto ottenuto, che presenta una certa consistenza, incorporandovi lo strutto e la scorza del limone finemente grattugiata. Quando la pasta risulta ben lavorata, liscia ed omogenea, si ritagliano dei tocchetti delle dimensioni di una grossa noce, e si modellano dandogli le forme con l¿ausilio delle forbici e di un coltellino. Cottura. I biscotti si adagiano su una teglia e si cuociono in forno a 180 °C per circa 15-20 minuti. Ancora oggi, come in passato, laddove esiste ancora il forno a legna tradizionale sardo, vi si effettua la cottura subito dopo quella del pane. Glassa e decorazione: in un recipiente a bagnomaria si lavorano gli albumi, montati a neve, con lo zucchero e il succo del limone, sino ad ottenere un impasto consistente, lucido di colore bianco candido. Quando la glassa non è più calda, si spalma sui pistoccheddus, utilizzando un pennello per dolci in maniera tale da ricoprirli completamente, dopo di che si adagiano con attenzione su una teglia e si ripassano in forno tiepido a circa 50 °C per poco tempo, al fine di favorire l¿indurimento della glassa. Una volta sfornati si possono abbellire i pistoccheddus decorando ulteriormente la glassa con moscardini "tragera" e fregi di carta dorata a base di ostia "spumi oru". |
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