| Antica pasta della tradizione Barbaricina a base di semola di grano duro, sale, acqua e lavorata esclusivamente a mano. Tradizionalità, notizie e storia. Testimonianze orali fanno risalire questa pasta al secolo scorso, di sicuro esistente dapprima del 1890. Questa pasta veniva preparata per le festività. Istruzioni per l'uso e curiosità. Il filindeu viene adoperato per la preparazione di una speciale minestra fatta con brodo di pecora a cui, dopo l'ebollizione, viene aggiunta la pasta tagliuzzata a pezzi di 5 cm di diametro a cui si aggiunge del formaggio fresco acidificato. |
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| Ingredienti. Semola di grano duro, acqua e sale. Preparazione. L'impasto si prepara miscelando la semola di grano duro con acqua e sale. L'uso di semola di alta qualità è fondamentale per la lavorabilità della pasta e influisce sulla bontà del prodotto. L'impasto viene lavorato manualmente finché la pasta non acquista una consistenza tale da essere in grado di produrre i caratteristici fili. Durante la lavorazione si idrata la pasta con acqua e sale sino ad ottenere la consistenza ottimale. Una volta impastata, la pasta viene tagliata a pezzi di circa 100 g di peso. Con le mani, su una superficie di legno, la pasta viene arrotolata a formare dei cilindri allungati e, sempre con le mani, viene "tirata" sino ad ottenere le serie di fili. Le numerose fasi di "allungamento" della pasta tra le mani sono determinanti per il raggiungimento dello spessore dei fili desiderato. Il piano su cui la pasta viene messa ad essiccare è costituito, per tradizione ma anche per la bontà del prodotto, da piani tondi costruiti da foglie di asfodelo essiccate ed intrecciate a costituire dei cerchi concentrici. La superficie irregolare e la natura del materiale consentono un maggiore passaggio dell¿aria necessaria per l'essiccazione. Cottura. Il filindeu viene utilizzato per la preparazione di minestre. |
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