| Pane di semola di grano duro, acqua, sale, e lievito naturale chiamato ¿su fermentu¿ o ¿sa mamma¿. E' un pane ben lievitato, di colore grigio dorato, rispecchiante il colore della spiga matura del grano, generalmente di grossa pezzatura, oltre 2 kg ma mai al di sotto di 1 kg. Tradizionalità, notizie e storia. Testimonianze circa la lavorazione del civraxiu risalgono al `700. Questo tipo di pane veniva consumato soprattutto da coloro che lavoravano in campagna, poiché era considerato il pane dei poveri e, per il suo colore scuro, era chiamato anche pane nero (pani nieddu) dal colore della farina scura. L¿archeologo Giovanni Lilliu nella prefazione del libro ¿In nome del pane¿ afferma che tale lavorazione già prima della fine del `700 era fortemente connaturata nella realtà quotidiana. Istruzioni per l'uso e curiosità. Originariamente la cottura avveniva nel forno sardo, costruito con mattoni refrattari capaci di non disperdere il calore, alimentato con fascine aromatiche tipiche della macchia mediterranea (cisto, lentischio, mirto). Inoltre per evitare l¿abbassamento della temperatura all¿interno del forno, con una operazione rapidissima, le braci venivano asportate dall¿interno, utilizzando una scopa di arbusti freschi, quali malva, ortiche, sambuco, lentischio, e depositate all¿imboccatura del forno. |
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| Ingredienti. Semola di grano duro, sale, acqua e lievito naturale (¿su fermentu¿ o ¿sa mamma¿). Preparazione. Si amalgamano gli ingredienti sino a formare un impasto che viene costantemente inumidito in modo da mantenere la necessaria elasticità, si fa quindi lievitare l¿impasto per circa 60/90 minuti. Si effettua quindi la pezzatura a mano della pasta che viene riposta dentro i cestini, rivestiti di teli di lino o di cotone, che hanno la funzione di assorbire l¿umidità della pasta e dare, di conseguenza, il tipico colore dorato alla crosta del Civraxiu. Qui avviene la seconda e definitiva lievitazione della durata di circa due ore. Cottura. La cottura avviene in forno per circa 60 minuti a 300°C. |
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