| La furistera ha una polpa di colore rosa pallido, una consistenza compatta e un sapore poco aromatico e gradevole. Il suo sinonimo ¿Kariasa `e ispiritu¿ deriva dalla conservazione, in barattoli di vetro riempiti con acquavite di vino, che si usa farne nel paese di Bonarcado (OR ) ma anche in Ogliastra. Tradizionalità, notizie e storia. Esistono testimonianze scritte che attestano la presenza della coltivazione di ciliegio in Sardegna già dal VIII secolo. Nel XVIII secolo i ciliegi erano certamente presenti nei territori di Bonarcado, dove la varietà furistera è stata individuata in numerosi esemplari. Istruzioni per l'uso e curiosità. Il frutto è pregiato per le buone caratteristiche organolettiche, per la pezzatura grossa e perché essendo tardivo offre le ultime ciliegie della stagione, ricercatissime per la tradizionale conservazione in acquavite da cui il nome ¿Kariasa e Ispiritu¿. Numerose sono le fonti storiche, il Cherchi Paba nell'opera ¿Evoluzione Storica della Attività Industriale Agricola Caccia e Pesca in Sardegna - Vol. II¿ riporta: ¿I Sardi chiamano grecalmente le ciliegie ¿Kariasa¿, il che conferma che in Sardegna verso l¿VIII secolo si coltivava il ciliegio¿, e ancora nel volume III della stessa opera a proposito della frutticoltura del secolo XVIII: ¿i ciliegi erano comuni nei territori di Bonarcado, Santulussurgiu, Gadoni, Burcei, Laconi, Sorgono e Artzara¿. La varietà Furistera è stata individuata in numerose piante nel Comune di Bonarcado, dall¿istituto per lo Studio dei Problemi Bioagronomici delle Colture Arboree Mediterranee del C.N.R. (1985) ed è riportata dal Dr. Mario Agabbio ne ¿Le vecchie varietà della Sardegna¿ Ed. Delfino 1994. |
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| Processo di produzione. L¿albero, di elevata produttività, fiorisce nella prima decade di aprile. L¿epoca di maturazione, invece, cade attorno alla seconda decade di giugno. La furistera viene sempre colta a maturità. |
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